E’ fantastico scoprire perle del passato, nascoste, dimenticate o semplicemente mai incontrate. E’ il caso di “Benefit” dei Jethro Tull, disco considerato “minore” che in realtà è rimasto offuscato dal monumentale successo di “Aqualung“.
Era il 1970 quando Benefit fece la sua comparsa nel mondo discografico e rappresentava un certo cambiamento rispetto ai due album dell’esordio “This Was“ (1968) e “Stand Up“ (1969). Era in atto la metamorfosi della band da sonorità Rock e blues verso l’emergente Progressive Rock. “Benefit” delinea questo passaggio, come una sorta di crisalide del rock che di lì a poco diviene farfalla e prende il volo.
Con sorpresa e immenso piacere, invogliato dalla riedizione Deluxe comprendente la versione in 5.1 di cui sono particolarmente ghiotto, ho comprato e ascoltato l’album in questione. In verità pensavo proprio di conoscerlo ma invece è stato un vero stupore … un godimento dell’apparato uditivo.
L’album è fantastico !!! Si sentono già le basi per quello che poi è stato il capolavoro successivo … “Aqualung”, basta sentire “Nothing To Say” o la piena di significano “For Michael Cllins, Jeffrey and Me“. Oserei dire che forse potrei considerarlo anche migliore, proprio perché rappresenta l’origine del suono caratteristico dei Jethro Tull, l’embrione del loro sound tipico. L’audio 5.1 è incredibilmente cristallino, coinvolgente e perfetto, merito del mago Steven Wilson, producer e audio engineer molto ricercato nel mondo Progress. Non contiene brani particolarmente di punta ma tutti sono di alto livello e non arriva a spingersi verso sonorità Hard Rock, ma mantiene un profilo più pacato, sentito, coinvolgente e soprattutto … sperimentale.
In conclusione, un fantastico album ri…scoperto. Meglio tardi che mai. Da una mia mancanza … una splendida scoperta.